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SPAZIO SALUTE
Una dieta può sostituire i farmaci?

Le iperlipidemie sono condizioni diagnosticate in presenza di livello elevati di colesterolo e/o trigliceridi nel sangue.
Le ragioni alla base di questa condizione possono essere molteplici, ma possiamo fare una prima importante distinzione tra cause
- congenite, quindi indipendenti dallo stile di vita,
- acquisite, come nella maggior parte dei casi legate all’alimentazione e a uno stile di vita errato e sedentario.
Questa situazione si affronta con dieta e, nei casi in cui ci sia la necessità, farmaci, ma in molti pazienti la sola correzione del regime alimentare è in grado di regolarizzare il quadro lipidico. È a questo l’Istituto Superiore di Sanità ci ricorda che
Un’alimentazione sana può ridurre il colesterolo nel sangue fra il 5% e il 10%; una riduzione del 10% della colesterolemia riduce la probabilità di morire di una malattia cardiovascolare del 20%.
Nonostante siano condizioni praticamente asintomatiche (senza sintomi apparenti), queste alterazioni sono tuttavia molto rischiose, perché un aumentato livello di colesterolo e di trigliceridi nel sangue predispone e causa direttamente eventi cardiocircolatori come
ed è quindi indispensabile prevenire, o rimediare il più presto possibile, valori troppo elevati.
Alimentazione
Dieta e attività fisica riescono molto spesso a migliorare la lipidemia, ovvero i livelli di grassi nel sangue, e spesso non c’è nemmeno bisogno di stravolgere la propria vita, basta seguire un’alimentazione varia e regolare.
In particolare il primo punto a cui prestare attenzione è il peso corporeo: regolandolo, l’abbassamento dei valori ematici ne è nella maggior parte dei casi una naturale conseguenza.
Va quindi seguita una dieta ipocalorica in caso di sovrappeso od obesità, tenendo presente che una riduzione del peso di solo il 10% dell’iniziale porta a numerosi, rapidi e concreti vantaggi in termini di circolazione e abbattimento del rischio cardiovascolare.
La composizione dei grassi della dieta dovrebbe prevedere
- una maggioranza di grassi di origine vegetale
- olio d’oliva e di lino,
- frutta secca,
- semi,
- e uno scarso apporto di grassi animali, provenienti da
- latte intero e latticini,
- carni grasse,
- salumi e affettati,
- uova,
- frattaglie.
Il presupposto teorico di questa distinzione è che i grassi di origine animale sono generalmente grassi saturi, cioè molecole in grado di aumentare la quantità di colesterolo nel sangue. Effetti positivi si hanno con un consumo quotidiano di olio extravergine d’oliva, anche se, ovviamente, non deve essere un apporto esagerato in virtù dell’elevato potere calorico.
Un commento particolare lo richiedono i cosiddetti acidi grassi omega-3, introdotti nella dieta principalmente attraverso il pesce azzurro: questi apportano un grande beneficio al profilo lipidico dell’organismo, è quindi consigliabile consumare pesci azzurri che rappresentano, insieme al salmone, l’unica eccezione relativa alle carni grasse (i vegetariani e vegani possono ricorrere al consumo quotidiano di olio di lino da frigo, o semi di lino tritati).
È poi necessario privilegiare il consumo di carboidrati complessi, prevenienti principalmente da pasta e pane (possibilmente integrali) o meglio ancora da cereali integrali consumati in chicchi, poiché l’apporto frequente di zuccheri semplici come quelli contenuti nei dolci aggrava la situazione.
- Se il problema è una ipercolesterolemia (colesterolo alto), la quantità totale di carboidrati della dieta non ha necessità di essere modificata rispetto a una dieta ideale ben bilanciata,
- se invece c’è la presenza di un elevato livello di trigliceridi, la quantità di zuccheri va abbassata a non più del 50% delle calorie giornaliere.
Le fibre apportano grandi benefici, quindi è consigliabile il consumo abbondante e quotidiano di frutta e verdura, aggiungendo magari qualche volta alla settimana dei piatti di pasta o pane integrali.
L’apporto di proteine non varia rispetto a quello consigliato in una dieta ben bilanciata, anche se il suggerimento che mi sento di dare è quello di prediligere le fonti vegetali (cereali integrali e legumi) per evitare di esagerare con i grassi della carne.
Una nota importante riguarda l’alcol, che va tassativamente evitato in caso di trigliceridi alti.
Per finire può essere utile stilare un elenco di alimenti contenenti acidi grassi omega-3 di facile reperibilità:
- pesce azzurro:
- aringhe,
- sardine,
- salmone,
- sgombro,
- semi di lino,
- soia,
- noci,
- oli:
- olio di lino (da acquistare nel banco frigo e conservare poi allo stesso modo),
- olio di soia,
- olio di noci.
Non tutti questi cibi hanno lo stesso quantitativo di omega-3, né la stessa qualità, ma in una dieta variegata e sana possono trovare tutti un posto, in modo da avere la sicurezza di apportare le giuste quantità giornaliere di questi importanti acidi grassi.